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70 anni di Parlamento europeo

È il 10 settembre 1952 che si riunì la prima Assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), composta da 78 delegati nominati dai parlamenti nazionali degli Stati membri, che avevano solo poteri di controllo limitati.
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È il 10 settembre 1952 che si riunì la prima Assemblea comune della Comunità europea del carbone e dell'acciaio (CECA), composta da 78 delegati nominati dai parlamenti nazionali degli Stati membri, che avevano solo poteri di controllo limitati. Infatti, Jean Monnet, ideatore del cosiddetto Piano Schuman, non prevedeva un’assemblea di tipo parlamentare. Nonostante ciò, l’approccio lungimirante dei delegati permise di stabilire traiettorie a lungo termine che furono cruciali per l’evoluzione dell’Assemblea comune nell’attuale Parlamento europeo, nome che fu adottato nel 1962.

Settant’anni dalle sue umili origini, il Parlamento europeo forma oggi la pietra angolare dell’Unione europea come democrazia europea transnazionale. “Il Parlamento europeo è diventato l'unico parlamento transnazionale eletto direttamente, multilingue e multipartitico al mondo. I suoi 705 membri eletti direttamente sono l'espressione dell'opinione pubblica europea (...). Oggi più che mai, quest’Assemblea si batte per sostenere la voce democratica dei cittadini e i valori democratici europei”, ha affermato la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, durante la cerimonia tenutasi nell’emiciclo di Strasburgo, lo scorso 22 novembre.

È dal 1979, quindi, che, eletto direttamente, il Parlamento europeo sostiene la legittimità democratica dell’UE. Condivide i diritti di codecisione con il Consiglio attraverso la procedura legislativa ordinaria – introdotta dal Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009 – e gode del diritto di veto sui trattati internazionali e di adesione attraverso la procedura di consenso. Oltre a ciò, il Parlamento europeo continua a spronare l’UE ad agire in modo incisivo sulle questioni di politica interna ed estera, come si evince anche dal recente ruolo ricoperto nel garantire un sostegno attivo dell’UE all’Ucraina.

Durante la cerimonia, si sono susseguiti i discorsi dei Primi ministri dei tre Paesi che ospitano la sede del Parlamento – il Primo ministro belga, Alexander de Croo, il Primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel, e la Prima ministra francese Élisabeth Borne. Agli interventi di questi ultimi sono seguiti quelli dei leader dei sette gruppi politici che hanno sottolineato l’importanza di conferire al Parlamento europeo pieni diritti legislativi a beneficio dei cittadini. I deputati hanno aggiunto che sarebbe utile riscoprire oggi lo spirito del 1952 che ha portato alla creazione di questa istituzione. Non sono mancati interventi critici e antieuropei che, come affermato dalla Presidente Metsola, hanno dimostrato come al Parlamento europeo pluralismo, diversità e democrazia coesistano.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
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Data ultima modifica: 24/10/2023