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12 dicembre 2012: dieci anni fa l’Unione europea riceveva il Premio Nobel per la pace

Quest’anno ricorre il decimo anniversario del conferimento del premio Nobel per la pace all’Unione europea per aver “contribuito a trasformare la maggior parte dell'Europa da un continente di guerra in un continente di pace”.
immagine del bando

Quest’anno ricorre il decimo anniversario del conferimento del premio Nobel per la pace all’Unione europea per aver “contribuito a trasformare la maggior parte dell'Europa da un continente di guerra in un continente di pace”. La decisione fu annunciata il 12 ottobre 2012, mentre la cerimonia fu organizzata il 12 dicembre 2022, a Strasburgo. Durante la giornata, il premio fu presentato dai Presidenti in carica all’epoca del Parlamento europeo, Martin Schulz, della Commissione europea, José Manuel Barroso e dal rappresentante della presidenza cipriota, Andreas Mavroviannis, e offerto simbolicamente a 20 cittadini di età e nazionalità diverse, rappresentanti tutti i cittadini europei.

L’articolo tre del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TUE) stabilisce che “L’Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli.”. Nero su bianco, l’esigenza di garantire la pace è annoverata come il più forte degli argomenti a sostegno dell’unità europea, una sorta di lezione acquisita a seguito dei due conflitti mondiali che hanno segnato la prima metà del secolo scorso. L’Unione europea nasce proprio con l’intento di contrastare e ammonire qualsiasi possibilità di una nuova guerra tra i Paesi UE. Più di settant’anni di pace entro i confini unionali ne sono la conferma. Una politica per l’UE è quindi tutt’ora sinonimo di politica per la pace; politica, questa, che acquista sempre maggiore forza con l’adesione all’UE da parte di nuovi stati – ad oggi sono sette quelli ai quali è riconosciuto lo status di Paese candidato: Albania, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia, Turchia, Ucraina.

Questo premio è un onore ma anche un monito. Non possiamo mettere a rischio la nostra eredità e il nostro futuro di pace per i nostri figli e i nostri nipoti, dichiarò Schulz.




Redazione Europe Direct Lombardia
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Data ultima modifica: 24/10/2023