Europe Direct Lombardia 2014-2020

Europa: una responsabilità condivisa. Il discorso sullo Stato dell'UE del Presidente Juncker.

“Siamo tutti, senza eccezione, responsabili dell'Europa così com'è e saremo tutti, senza eccezione, responsabili dell'Europa del futuro”.

Parla così il Presidente della Commissione europea J.C. Juncker che lo scorso 12 settembre ha introdotto il suo discorso sullo Stato dell’Unione 2018 nell’emiciclo del Parlamento europeo a Strasburgo facendo una panoramica, dapprima, sulla situazione attuale della nostra Europa.

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“Siamo tutti, senza eccezione, responsabili dell'Europa così com'è e saremo tutti, senza eccezione, responsabili dell'Europa del futuro”.

Parla così il Presidente della Commissione europea J.C. Juncker che lo scorso 12 settembre ha introdotto il suo discorso sullo Stato dell’Unione 2018 nell’emiciclo del Parlamento europeo a Strasburgo facendo una panoramica, dapprima, sulla situazione attuale della nostra Europa.

Con oltre 12 milioni di posti di lavoro, l’occupazione riprende in tutti gli Stati membri. L’ultima indagine di Eurostat pubblicata qualche giorno fa, l’11 settembre, rileva appunto un altro lieve miglioramento sia nell’area euro che nell’area UE-28.
La disoccupazione giovanile resta ancora elevata (14,8%) ma è il tasso più basso mai raggiunto dal 2000 ad oggi.

Anche gli investimenti sono tornati a risollevarsi grazie al Fondo europeo per gli Investimenti Strategici, pilastro portante del Piano degli Investimenti per l’Europa varato nel 2016 che ha generato 335 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati.

Sul piano commerciale, l’Europa è riuscita a riaffermare il suo stato di potenza mondiale. Risultato reso possibile dalla necessità di condividere le sovranità degli Stati membri. Ad oggi gli accordi commerciali sono stati siglati con 70 paesi. I 28 Stati membri UE rappresentano dunque insieme il 40% del PIL mondiale.

Non solo scambi commerciali: questi accordi permettono all’Europa di esportare verso altre parti del mondo quelle norme in materia di diritto del voto, di tutela ambientale e di diritti dei consumatori così elevate di cui l’Europa è tutelatrice.
"L’Europa oggi rappresenta un quinto dell’economia mondiale ed è pronta a difendere i suoi valori e i suoi interessi parlando con una voce sola", afferma Juncker.

Juncker non parla solo di progressi compiuti.
Ma anche di promesse sul tavolo che ancora devono essere mantenute e di inadempienze che però non possono essere imputate alla sola Commissione europea.

Un mercato unico digitale innovativo, un'Unione economica e monetaria approfondita, un'Unione bancaria, un'Unione dei mercati dei capitali, un mercato unico più equo, un'Unione dell'energia con una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici, un programma globale sulla migrazione e un'Unione della sicurezza: questi gli obiettivi che il nuovo esecutivo europeo si dette nel 2014, all’indomani del suo insediamento in seguito alle elezioni europee. La dimensione sociale dell'Europa sarebbe dovuta diventare centrale.

Per raggiungerli, l’esecutivo ha messo sul tavolo tutte le proposte e le iniziative annunciate nel 2014. Di queste, il 50 % è stato già approvato dal Parlamento e dal Consiglio, il 20 % è sulla buona strada mentre per il restante 30 % sono in corso trattative a volte difficili.

Le proposte, quindi, ci sono.
Il Presidente ricorda come quello che manchi sia piuttosto la volontà di essere adottate e messe in atto. Di chi dunque la responsabilità? Un invito obiettivo ad individuarla nelle istituzioni tutte, compreso il Consiglio europeo, organo legislativo e di indirizzo politico che rappresenta la volontà degli Stati membri.

La solidarietà tra gli Stati membri permetterà all’Europa di proteggere i cittadini, tutelare l’occupazione all’interno di un mercato aperto e interconnesso, far fronte alle sfide della digitalizzazione e continuare a scoprire i misteri dello Spazio (è grazie al programma Galileo infatti che l’Europa resta in testa nella corsa verso lo spazio. Nessuno Stato membro da solo sarebbe riuscito a lanciare in orbita 26 satelliti di cui beneficiano 400 milioni di utenti in tutto il mondo).

Secondo il Presidente Juncker, la geopolitica insegna che è arrivato il momento di un’Europa sovrana.
Un’Europa in grado di giocare un ruolo sul piano mondiale,  in grado di diventare un attore sovrano nelle relazioni internazionali. Ma questa sovranità deve provenire da quelle nazionali degli Stati membri. Non sostituisce quella propria delle nazioni ma prevede una loro condivisione, laddove necessario, per rafforzare ognuna delle nostre nazioni.

Leadership e spirito di compromesso sono necessari.
Soprattutto in materia di migrazione da parte degli Stati membri. In questo settore la Commissione europea ha fatto più progressi di quanto venga spesso affermato.
Sono state accettate cinque delle sette proposte per riformare il sistema europeo comune di asilo. Grazie a ciò il numero di rifugiati si è ridotto del 97 % nel Mediterraneo orientale e dell'80 % lungo la rotta del Mediterraneo centrale.
Le operazioni dell'UE hanno contribuito a salvare più di 690 000 persone in alto mare dal 2015.
Tuttavia, gli Stati membri in sede di Consiglio europeo non hanno ancora trovato il giusto equilibrio tra la responsabilità che ciascuno di essi deve assumere per il proprio territorio e la necessaria solidarietà reciproca.
Una solidarietà fondamentale che va ricercata se si vuole beneficiare dello spazio Schengen senza frontiere ed abolirle laddove sono state di nuovo introdotte. Queste frontiere sono il simbolo di un passo indietro per il presente e il futuro dell'Europa.

In materia di migrazione, l’esecutivo europeo ha presentato in questi giorni una proposta volta a rafforzare la guardia costiera e di frontiera europea per poter proteggere le frontiere in modo più efficace. Obiettivo è quello di portare a 10 000 il numero di guardie di frontiera europee finanziate dal bilancio europeo entro il 2020. Una seconda proposta riguarda lo sviluppo di un'Agenzia europea per l'asilo per dare maggior sostegno dell'Europa nel trattare le domande di asilo che deve avvenire in linea con la convenzione di Ginevra. Infine, l’ultima proposta riguarda il rimpatrio dei migranti irregolari. Questo compito è condiviso con gli Stati membri.

Più solidarietà tra gli Stati in sede di Consiglio europeo è necessaria per essere più efficienti se si vuole avere anche una protezione civile europea rafforzata in grado di intervenire in caso di catastrofi ambientali al di là dei propri confini nazionali.

Leadership e solidarietà è necessaria anche per proteggere i cittadini dagli attacchi terroristici e farli sentire protetti. La Commissione europea ha dunque proposto in questi giorni nuove norme per eliminare la propaganda terroristica dal web nel giro di un'ora, il lasso di tempo in cui possono essere prodotti i danni più gravi. Una seconda proposta in materia di sicurezza riguarda l’estensione dei compiti della procura europea da poco istituita includendovi la lotta contro i reati di terrorismo. E anche in tal caso, affinché questa proposta possa diventare realtà è necessaria una profonda collaborazione tra i diversi governi nazionali degli Stati membri.
Sul tavolo anche nuove misure per contrastare in modo efficace e trasfrontaliero il riciclaggio di denaro e nuove regole per salvaguardare i processi democratici europei - e quindi le prossime elezioni europee - dalla manipolazione di paesi terzi o da interessi privati.

Un ruolo importante l’Europa lo gioca nelle relazioni internazionali.
Nei confronti dell’Africa, continente che non ha bisogno di carità ma di un vero partenariato equilibrato per gli investimenti e l’occupazione. Un’alleanza che possa creare fino a 10 milioni di posti di lavoronel corso dei prossimi 5 anni, annuncia il Presidente Juncker.

La base di partenza è già stata lanciata: si tratta dei fondi europei per gli investimenti esterni lanciati un paio di anni fa che mobiliteranno 44 miliardi di euro di investimenti nel settore pubblico e privato in Africa. Fino ad ora, con i progetti già avviati, è prevista la mobilitazione dei primi 24 miliardi di euro.

Sostegno agli studenti e ai ricercatori africani e commercio avranno altrettanta importanza secondo i presupposti della Commissione europea.
Un altro territorio nei confronti del quale l’Europa può, secondo la visione di Juncker, giocare un ruolo in favore della stabilità è quello dei Balcani occidentali. Il rischio sarebbe quello di lasciare quei paesi aperti alle influenze di altre nazioni più lontane da noi geograficamente.
Conflitto siriano e Brexit, ruolo internazionale dell’euro e protezione delle libertà di stampa sono gli altri temi toccati durante il discorso dal Presidente Juncker per i quali l’esecutivo europeo ha già nella manica le prossime mosse da giocare.

Un invito è stato rivolto, infine, ai deputati presenti in aula circa le impellenze da concretizzare prima del vertice di Sibiu del 9 maggio 2019, vertice che riunirà i leader dell’UE (Capi di Stato e di Governo, Presidente della Commissione europea e Presidente del Parlamento europeo) per riflettere sulla nuova agenda strategica che orienti i lavori dell’UE nei 5 anni successivi:
- la ratifica degli accordi di partenariato tra UE e Giappone;
- accordo sul budget dell’UE 2012-2027 che pone al centro i giovani, i ricercatori, le start-up, la difesa e la sicurezza e gli investimenti in Africa;
- la presentazione entro la fine dell’anno di iniziative per rinforzare il ruolo internazionale dell’euro che dovrà diventare strumento attivo della nuova sovranità europea;
- progressi nel rafforzamento della politica estera dell’UE  per riuscire così a parlare con un’unica voce attraverso il rinnovamento della proposta di passare al voto a maggioranza qualificata in politica estera.

E’ possibile leggere l’intero discorso in italiano qui

​Opuscolo completo sullo Stato dell’Unione
Vertice di Sibiu: potenzialità dei risultati

Pacchetti sulle imminenti proposte dell'esecutivo europeo:

Frontiere
​Un’agenzia europea per l’asilo rafforzata
Una guardia di frontiera e costiera europea rafforzata e pienamente equipaggiata
Una politica europea per il rimpatrio più efficace
Offrire percorsi legali verso l’Europa

Sicurezza
Un’Europa che protegge: Combattere i contenuti terroristici online
Elezioni europee libere ed eque
Rafforzare la cibersicurezza in Europa
La protezione dei dati personali dei cittadini europei alle elezioni
​Una Procura europea rafforzata per combattere i reati di terrorismo
Rafforzare il partenariato dell’UE con l’Africa

Voto a maggioranza qualificata: uno strumento per aumentare l’efficacia della politica estera e di sicurezza dell’Europa

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 08/03/2024