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Piano industriale “Green Deal”: l’industria europea leader in materia di zero emissioni nette

A inizio febbraio, la Commissione ha presentato un piano industriale del Green Deal che, integrando gli sforzi in corso nell’ambito del Green Deal europeo e di REPowerEU, intende promuovere un contesto più favorevole all’aumento della capacità produttiva dell’UE in materia di tecnologie e prodotti a zero emissioni nette, necessari per conseguire gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa.
immagine del bando

A inizio febbraio, la Commissione ha presentato un piano industriale del Green Deal che, integrando gli sforzi in corso nell’ambito del Green Deal europeo e di REPowerEU, intende promuovere un contesto più favorevole all’aumento della capacità produttiva dell’UE in materia di tecnologie e prodotti a zero emissioni nette, necessari per conseguire gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa. Il piano, il cui fulcro è il mercato unico europeo, è volto a rafforzare la competitività europea nel settore e sostenere una più rapida transizione verso la neutralità climatica.
Sono quattro i pilastri su cui il piano si erge:

  1. quadro normativo prevedibile e semplificato;
  2. accesso più rapido ai finanziamenti;
  3. migliori competenze;
  4. commercio aperto per catene di approvvigionamento resilienti.

Nel primo caso, la Commissione proporrà un quadro normativo sull’industria a zero emissioni nette, semplificato e adatto ad una più rapida implementazione del piano, che individui quegli obiettivi di capacità industriale corrispondenti all’intento di raggiungere la neutralità climatica entro 2050. Il quadro sarà integrato dalla normativa sulle materie prime critiche, per garantire un accesso sufficiente ai materiali, e dalla riforma dell’assetto del mercato dell’energia elettrica, per permettere ai consumatori di beneficiare dei costi ridotti delle energie rinnovabili.

Nel secondo caso, l’esecutivo europeo intende accelerare gli investimenti e i finanziamenti per la produzione di tecnologie pulite in Europa e semplificare la concessione da parte dei Paesi UE degli aiuti necessari per velocizzare la transizione verde, modificando, eventualmente, il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato in caso di crisi e transizione. La Commissione inoltre intende riconsiderare e agevolare l’uso dei fondi UE esistenti per finanziare l’innovazione, la fabbricazione e la diffusione delle tecnologie pulite – si considerino i nuovi orientamenti adottati sui PNRR e le modalità di preparazione dei capitoli REPowerEU – e potrebbe proporre un Fondo per la sovranità europea, in risposta al fabbisogno di investimenti.

Nel terzo caso, contestualmente all’Anno europeo delle competenze, la Commissione proporrà l’istituzione di un’Accademia per l’industria a zero emissioni al fine di sviluppare e promuovere le competenze necessarie ad una transizione verde incentrata sulle persone e valutare la riqualificazione delle stesse nelle industrie strategiche.

Infine, il piano industriale del Green Deal intende promuovere la cooperazione globale e il contributo del commercio alla transizione verde, tutelando, allo stesso tempo, il mercato unico europeo dal commercio sleale nel settore delle tecnologie pulite. A tal fine, la Commissione continuerà a sviluppare la rete dell’UE di accordi di libero scambio e altre forme di cooperazione con i partner per sostenere la transizione verde.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
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Data ultima modifica: 24/10/2023