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La Commissione europea ammonisce TikTok mentre WhatsApp rafforza la tutela dei consumatori

In linea con le rigorose politiche interne in materia di cibersicurezza che disciplinano l’uso di dispositivi mobili per le comunicazioni legate al lavoro, l’organo di gestione interno della Commissione europea ha deciso, il 23 febbraio 2023, di sospendere l’uso dell’applicazione cinese TikTok sui dispositivi aziendali e personali dei suoi dipendenti registrati nel servizio della Commissione per i dispositivi mobili.
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In linea con le rigorose politiche interne in materia di cybersicurezza che disciplinano l’uso di dispositivi mobili per le comunicazioni legate al lavoro, l’organo di gestione interno della Commissione europea ha deciso, il 23 febbraio 2023, di sospendere l’uso dell’applicazione cinese TikTok sui dispositivi aziendali e personali dei suoi dipendenti registrati nel servizio della Commissione per i dispositivi mobili.

Alla luce delle minacce e degli incidenti informatici che assumono proporzioni crescenti, la Commissione intende, con tale provvedimento, tutelare l’istituzione stessa e il suo personale dalle minacce alla cybersicurezza nonché da azioni che possono essere sfruttate per attacchi informatici, con risposte celeri e tempestive ai potenziali allarmi.

L’utilizzo delle piattaforme social nel contesto aziendale della Commissione è già disciplinato da una serie di raccomandazioni – a cui si aggiunge quest’ultimo provvedimento adottato internamente all’istituzione e strettamente limitato all’uso dei dispositivi registrati nel suo servizio mobile – che l’istituzione rivolge da tempo al suo staff affinché applichi le migliori pratiche in ambito social media e sia particolarmente sensibile ai rischi informatici durante il lavoro quotidiano. A tal proposito, verranno riesaminati anche gli sviluppi relativi alla sicurezza di altre piattaforme social.

È proprio sulla scia di questa presa di posizione da parte dell’esecutivo europeo che, qualche settimana dopo, WhatsApp si è impegnata a garantire una maggior trasparenza sulle modifiche delle condizioni d’uso dell’applicazione, con l’intento di rendere più semplice per gli utenti rifiutare gli aggiornamenti a cui sono contrari e spiegare chiaramente in quali casi tale rifiuto renderà impossibile continuare a utilizzare l'applicazione. WhatsApp ha inoltre sottolineato che i dati personali degli utenti non sono condivisi a fini pubblicitari con terzi o altre società del gruppo Meta, tra cui Facebook.




Redazione Europe Direct Lombardia 

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Data ultima modifica: 24/10/2023