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Conferenza per il Futuro dell'Europa: la Commissione europea nomina 19 Europe Direct italiani quali "Hub" per conferenze e dibattiti sui territori

La Commissione europea si appresta a lanciare la Conferenza sul Futuro dell’Europa.
E' attesa infatti per il 17 dicembre la firma dell'avvio dell'iniziativa durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles.

immagine del bando

La Commissione europea si appresta a lanciare la Conferenza sul Futuro dell’Europa.
E' attesa infatti per il 17 dicembre la firma dell'avvio dell'iniziativa durante la sessione plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles.
In vista di ciò l'esecutivo europeo ha nominato in questi mesi 213 centri di informazione e di comunicazione Europe Direct quali “HUB”, poli o centri nevralgici attorno ai quali potranno svolgersi la conferenza e i dibattiti ad essa relativi in un determinato territorio.
La grande emergenza della pandemia e la necessità di risolvere in via definitiva un nodo chiave come la partenza di Next Generation EU hanno comportato il posticipo dell’inizio della Conferenza rispetto ai piani iniziali.

Per comprendere meglio la portata dell’inedita iniziativa, dal valore storico e politico, abbiamo intervistato Alessandro Giordani, Responsabile unità Reti dell’UE negli Stati membri - Direzione Generale Comunicazione della Commissione europea.

Dott. Giordani, ci può spiegare quale è il significato della “CoFE”, quando sarà lanciata e quale sarà il ruolo dei cittadini?
“La Conferenza sul Futuro dell’Unione è stata annunciata per la prima volta tra le linee politiche della presidente Ursula von der Leyen prima ancora che la Commissione ricevesse la fiducia dal Parlamento europeo. Si tratta di una componente essenziale degli impegni che questa Commissione ha preso con il Parlamento e con i cittadini. Come evoca il nome stesso, questa conferenza può esistere solo nella misura in cui essa riuscirà a coinvolgere effettivamente tutti cittadini in una riflessione ampia e senza tabù sulla direzione che stanno prendendo l’Unione europea, le sue politiche e anche le sue competenze. La volontà politica da parte dei governi di trasformare le proposte che usciranno da questa conferenza in una vera e propria riforma dei trattati, accordi vincolanti sui quali poggia l'Unione europea, è un passaggio che non possiamo prevedere al momento: la riforma dei trattati resta infatti interamente dipendente dalle decisioni dei governi nazionali.”

Quindi la partecipazione civica diventa sempre più fondamentale. Quali le aspettative che la Commissione ripone in questa iniziativa?
"Le aspettative di Commissione, Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea sono molto elevate. Prestare attenzione in modo strutturato ed organizzato alle opinioni dei cittadini riguardo alle politiche dell’Unione, alle competenze di ciascuna istituzione e a ciò che essi ritengono prioritario realizzare insieme in Europa non è una banale formalità: al contrario, è un esercizio di ascolto che vuole andare nella direzione di una democrazia partecipativa che non coinvolga l’individuo solamente ogni cinque anni per le elezioni europee, ma che preveda una partecipazione attiva per tutta la durata della legislatura europea".

Si tratta di arrivare, più di quanto fatto fino ad oggi, al cuore dei territori locali. Dalle grandi città ai piccoli paesi, quelli montani e rurali. Quale il ruolo dei Centri di Informazione e di Comunicazione della Commissione europea, gli Europe Direct?
"Dal momento che i dialoghi e i confronti sui territori saranno di fondamentale importanza, la nostra rete Europe Direct è assolutamente necessaria per il dispiegamento della Conferenza sul Futuro dell’Unione a livello locale. Ecco perché alcuni di essi sono stati designati come “Hub”.
Il loro ruolo verrà meglio definito nelle settimane a venire ma possiamo già anticipare che si baserà sulla necessità di coinvolgere in questo dibattito strutturato settori della società civile che normalmente potrebbero non partecipare a confronti istituzionali e quindi non essere attratti da una riflessione pubblica sul futuro dell’Unione europea - tema che, seppur di difficile percezione, tocca ciascuno di noi. Gli “hub” Europe Direct saranno anche chiamati a promuovere la partecipazione alla conferenza presso il maggior numero possibile di attori in una data regione, interagendo con quelle realtà che vorranno organizzare eventi qualificati a rientrare nel quadro del programma ufficiale. In tal senso, sarà compito loro consigliare gli attori interessati sul modo migliore in cui costruire eventi che rispettino a pieno titolo i requisiti necessari perché vengano poi discussi all’interno della conferenza stessa."

Europe Direct Lombardia è tra gli HUB EDIC italiani: quali le aspettative della Commissione europea rispetto alla partecipazione dei cittadini lombardi alla luce anche del maggior impatto che su questo territorio ha avuto la pandemia?
"La Lombardia è una grande regione. Dotarsi di una forte base territoriale attraverso Europe Direct Lombardia è dunque per noi una questione fondamentale. Tanto più alla luce del fatto che il territorio è stato tra quelli più colpiti dalla pandemia. Per questo può esprimere, attraverso la propria società civile, particolari sensibilità e aspettative nei confronti delle risposte che l’Unione europea sarà in grado di dare in futuro.
I lombardi potranno portare la voce di un territorio che ha sofferto molto, ma che ha anche avuto la possibilità di toccare con mano le risposte concrete dell’Unione Europea: da SURE all’assistenza medica e sanitaria che è stata posta in essere con il coordinamento della Commissione europea. Riuscire a coinvolgere i cittadini lombardi sarà assolutamente fondamentale per la buona riuscita della Conferenza sul Futuro dell’Unione."

La Commissione sta lavorando alla piattaforma digitale, che ospiterà i dibattiti relativi al CoFE.
A tutti gli organizzatori di eventi sarà richiesto di registrare i propri eventi su questa piattaforma.
Una volta registrato l'evento, apparirà sulla mappa interattiva. Ciò permetterà a tutti i cittadini interessati di partecipare alle iniziative di maggiore interesse.

In attesa dell’avvio ufficiale dell’iniziativa e della piattaforma che ospiterà gli eventi, le associazioni del terzo settore, gli enti locali, le scuole, i think tank, i gruppi informali di giovani e cittadini con sede in Lombardia interessati ad organizzare iniziative nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa sono invitati a contattarci per avviare dei primi confronti scrivendo a europedirect@regione.lombardia.it.

In Italia gli EDIC Hub saranno 19. Oltre a ED Lombardia, vi saranno: EDIC Chieti, EDIC Basilicata, EDIC Calabria&Europa, EDIC NAPOLI, EDIC Emilia Romagna, EDIC Pordenone, EDIC ROMA INNOVAZIONE, EDIC Genova, EDIC Regione Lombardia, EDIC MOLISE, EDIC Torino, EDIC Puglia, EDIC Regione Sardegna, EDIC Trapani, EDIC Firenze, EDIC Trentino, EDIC Umbria, EDIC Vallée d'Aoste, EDIC Venezia

Per consultare sedi e contatti degli Europe Direct sopra menzionati, visitare questa pagina.


Opinioni espresse a titolo personale e non impegnano la Commissione europea.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 21/02/2024