Europe Direct Lombardia 2014-2020

Disinformazione: le piattaforme online presentano le prime relazioni dopo un anno dalla sottoscrizione del “Codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione”.

Dopo un anno dall’introduzione del “Codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione” prevista dalla comunicazione “Contrastare la disinformazione online: un approccio europeo”, lo scorso mese di ottobre la Commissione europea ha pubblicato le prime relazioni annuali presentate dai firmatari: Facebook, Google, Twitter, Mozilla, Microsoft ed altre 7 associazioni europee del settore (World Federation of Advertisers, SAR, Iab Europe, EDIMA, European Association of Communication Agencies, AKA Association, AACC Association).

immagine del bando

Dopo un anno dall’introduzione del “Codice di buone pratiche dell’UE sulla disinformazione” prevista dalla comunicazione “Contrastare la disinformazione online: un approccio europeo”, lo scorso mese di ottobre la Commissione europea ha pubblicato le prime relazioni annuali presentate dai firmatari: Facebook, Google, Twitter, Mozilla, Microsoft ed altre 7 associazioni europee del settore (World Federation of Advertisers, SAR, Iab Europe, EDIMA, European Association of Communication Agencies, AKA Association, AACC Association).

Le relazioni descrivono i progressi compiuti nel corso del 2019 nella lotta contro la disinformazione online ed, in particolare, rendono note le azioni attivate rispetto agli impegni sottoscritti aderendo al codice quali:

- Il vaglio delle inserzioni pubblicitarie;
- I messaggi pubblicitari di natura politica e campagne di sensibilizzazione;
- L’integrità dei servizi;
- La responsabilizzazione della comunità dei ricercatori.

Nonostante i significativi progressi che emergono dalle relazioni, la Commissione europea riconosce come tali sperimentazioni rappresentino solo l’inizio di una cooperazione sinergica per la lotta alla disinformazione.

In quest’anno le piattaforme si sono impegnate a rendere più trasparenti le loro politiche e ad instaurare una cooperazione più stretta con i ricercatori, i verificatori dei fatti e gli Stati membri.

Le azioni attivate hanno interessato anche il monitoraggio delle campagne politiche in vista delle elezioni europee del maggio 2019.
Gli interventi hanno contribuito a limitare le interferenze, a neutralizzare gli incentivi economici che favoriscono la disinformazione e a garantire una maggiore trasparenza della pubblicità @ED_Lombardiadi carattere politico e sociale ma la propaganda e la disinformazione automatizzata persistono.
Sebbene tali sforzi vadano nella direzione di ridurre la viralità dannosa di alcuni contenuti tramite i servizi delle piattaforme, vi è la necessità di instaurare una maggior cooperazione con una gamma più ampia di organizzazioni indipendenti e affidabili oltre che migliorare la messa a disposizione dei ricercatori dati e strumenti di ricerca utili ai fini di un controllo indipendente – tale pratica infatti è ancora episodica e arbitraria.

Un altro aspetto che emerge è la variabilità della portata delle azioni intraprese da ciascuna piattaforma in ciascuno Stato per quanto riguarda l’attuazione delle proprie politiche, la cooperazione con i portatori di interessi e la sensibilità ai contesti elettorali.

L’analisi di questi primi risultati proseguirà nei mesi successivi anche alla luce di una relazione sulle elezioni europee del 2019 che la Commissione presenterà al Parlamento europeo. Nei primi mesi del 2020 sarà illustrata una valutazione complessiva del Codice che potrebbe portare all’introduzione di ulteriori misure, anche normative.

Codice di buone pratiche: domande e risposte

Relazioni piattaforme online

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 08/03/2024