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Migrazione e Covid-19: dati e strategie

I dati riguardanti i richiedenti asilo e gli attraversamenti irregolari delle frontiere nei primi 10 mesi del 2020 evidenziano gli effetti della pandemia sulla migrazione verso l'UE.

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I dati riguardanti i richiedenti asilo e gli attraversamenti irregolari delle frontiere nei primi 10 mesi del 2020 evidenziano gli effetti della pandemia sulla migrazione verso l'UE.
Nei primi 10 mesi del 2020, nell'UE sono state presentate 390 000 domande di asilo (incluse 349 000 per la prima volta), il 33 % in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Gli Stati membri hanno ridotto il numero di richieste di asilo pendenti in arretrato. Alla fine di ottobre 2020, il numero di casi era pari a 786.000, il 15 % in meno rispetto alla fine del 2019.
Tuttavia, l'impatto non ha prodotto un calo uniforme: in varie comunità locali ci sono stati arrivi inaspettatamente numerosi, e il numero complessivo di arrivi ha continuato a crescere dopo un brusco calo ad aprile.

Il numero più basso di attraversamenti irregolari delle frontiere degli ultimi 6 anni, ma con notevoli variazioni regionali: si è osservato un calo del 10 % nel numero di attraversamenti irregolari delle frontiere verso l'UE (114 300 nel periodo gennaio-novembre 2020) rispetto allo stesso periodo nel 2019. Nonostante un notevole calo degli arrivi irregolari nei paesi di primo ingresso lungo il Mediterraneo orientale (-74 %, 19 300), il calo è derivato principalmente dagli scarsi arrivi dalla Turchia verso la Grecia (conseguenza della situazione politico-economica in Turchia).

Gli arrivi irregolari lungo il Mediterraneo centrale (verso l'Italia e Malta) sono aumentati (+154 %) rispetto allo stesso periodo del 2019.

La Spagna, e in particolare le Isole Canarie, ha registrato un notevole aumento degli arrivi (+46 %) nel 2020 rispetto al 2019. Nel paese gli effetti delle restrizioni legate alla Covid-19 sugli arrivi irregolari sono stati temporanei: a partire da agosto 2020, il numero di arrivi verso la Spagna è stato nettamente superiore rispetto al 2019.

Dati aggiornati sulle variazioni demografiche nel loro complesso, inclusa la migrazione legale che rappresenta di gran lunga la maggioranza delle migrazioni nell'UE, saranno disponibili nel corso dell'anno. Anche i dati sui rimpatri nel 2020, che saranno disponibili nel corso dell'anno, dovrebbero registrare un calo.
In particolare, i dati sono raccolti secondo calendari distinti; in materia di asilo, migrazione irregolare e rimpatri sono disponibili dati trimestrali, mentre sono previsti aggiornamenti annuali per le variazioni demografiche complessive (aprile); visti di ingresso, occupazione e numero di rifugiati a livello mondiale (luglio); e migrazione legale nonché l'applicazione delle norme di asilo di "Dublino" (ottobre).

Oltre i numeri
Anche il concetto di solidarietà ha assunto sfumature e significati diversi in seguito alle azioni intraprese dall’UE per far fronte alla crisi pandemica dell’ultimo anno. Per quanto concerne la migrazione, è importante gestirla in maniera responsabile; in primo luogo, i singoli Stati membri devono proseguire il potenziamento e la riforma dei loro sistemi di gestione della migrazione. Inoltre, visto l’oggettiva diminuzione di lavoro per i sistemi di asilo, è il momento opportuno per studiare una strategia che si traduca in un modo equo, efficace e resiliente per assumere tutti assieme questa responsabilità.

La Commissione europea propone quindi un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo che contempla tutti i diversi elementi necessari per un approccio europeo globale alla migrazione. Ciò è fondamentale per ripristinare la fiducia tra gli Stati membri e la fiducia nella capacità dell'Unione europea di gestire la migrazione.
Come ottenere tale fiducia? Attraverso procedure più efficienti e più rapide, ad esempio accertamenti che comprendano anche controlli sanitari e di sicurezza, il rilevamento delle impronte digitali e la registrazione nella banca dati Eurodac.
Dunque il pacchetto odierno, che si basa su un approccio globale, comprende:

  • un sistema comune dell'UE per i rimpatri
  • un quadro giuridico più efficace
  • un ruolo più incisivo della guardia di frontiera e costiera europea
  • un coordinatore UE per i rimpatri di nuova nomina con una rete di rappresentanti nazionali per garantire la coerenza in tutta l'UE.

Prossime tappe
Il Parlamento e il Consiglio europeo dovranno adesso esaminare e adottare l'intera legislazione necessaria per realizzare una vera politica comune in materia di asilo e migrazione. Data l'urgenza della situazione locale in vari Stati membri, i co-legislatori sono invitati a raggiungere un accordo entro la fine dell'anno.

Per maggiori informazioni sulle Statistiche sulla migrazione verso l'Europa, qui.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
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Data ultima modifica: 23/02/2024