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Vaccini: lotta al Covid-19 e alle fake news

Paura del contagio e, secondo quanto emerso dai social media, paura dei vaccini: aumentano sempre più i “positivi” alla disinformazione.

immagine del bando

Paura del contagio e, secondo quanto emerso dai social media, paura dei vaccini: aumentano sempre più i “positivi” alla disinformazione.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) lancia l’allarme: le fake news sui vaccini si espandono a macchia d’olio e, per questa tipologia di contagio, il lockdown non è sufficiente, poiché la principale fucina di informazioni false proviene proprio dalle piattaforme social. E’ noto come i social media, grazie anche ai famosi “algoritmi” su cui si fondano, abbaino un’influenza notevole sugli utenti: può accadere infatti che venga dato maggior peso a un tweet scritto da un utente senza conoscenze tecniche rispetto a un’analisi approfondita condotta da un esperto del settore.

Motivo per cui Facebook, il social maggiormente colpito, si sta mettendo all’opera per combattere questa “infodemia”: al fine di arginare la disinformazione online, saranno infatti rimosse dalla piattaforma tutte le notizie false inerenti ai vaccini.

Come sta agendo l’UE a riguardo?
Sono in corso costanti corsi e videoconferenze come metodi per informare correttamente la popolazione. In nome della tutela dei consumatori, inoltre, la Commissione Europea e le autorità nazionali sono impegnati in prima linea per mettere fine a truffe e ad altre pratiche sleali online (il caso di Facebook sopracitato ne è un esempio).

Inoltre, sul sito della Commissione europea è disponibile una pagina sulla risposta europea al coronavirus che contiene informazioni utili e affidabili concernenti i vaccini ed è in costante aggiornamento per correggere o sfatare del tutto i miti relativi al coronavirus e ai vaccini utilizzati per debellarlo.

Quali sono i benefici di cui godono gli “untori” di informazioni false?
Primo fra tutti il mero profitto economico: vendita di prodotti – farmaceutici o parafarmaceutici - spacciati come alternativa sicura ai vaccini; o ancora, ricavo di guadagni tramite pagine online che, come specchietto per le allodole, grazie a titoli “sensazionalistici”, attirano i click di utenti ingenui.
Altri benefici sono legati alla propaganda politica: informazioni false create ad hoc da forze politiche presenti in Cina o in Russia, con l’obiettivo di indebolire l’Unione europea.

In altri casi non c’è nessun tornaconto: si disseminano false informazioni “in buona fede”, in quanto si ritengono veritiere, o perché, non verificandone la fonte, si pecca di superficialità.
Per cui, oltre a misure e norme specifiche adottate dagli organi competenti, occorre che ognuno di noi adoperi il buon senso, prestando un occhio più clinico alle notizie che circolano e comparandole con quanto riportato da altri canali istituzionali e/o esperti.


Redazione Europe Direct Lombardia
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Data ultima modifica: 21/02/2024