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Arginare l'housing crisis con la Call for Action del PE

Mai come in questo periodo storico la casa è fulcro e cornice della nostra quotidianità. Principale “sede di lavoro” con l’incremento dello smart-working, il supermercato virtuale della spesa online, sala fitness dei workout indoor, punto di convivialità per gli aperitivi con gli amici sulle varie piattaforme face to face, la “sala” in cui avvengono i tour virtuali dei musei

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Mai come in questo periodo storico la casa è fulcro e cornice della nostra quotidianità. Principale “sede di lavoro” con l’incremento dello smart-working, il supermercato virtuale della spesa online, sala fitness dei workout indoor, punto di convivialità per gli aperitivi con gli amici sulle varie piattaforme face to face, la “sala” in cui avvengono i tour virtuali dei musei; i divani in salotto sono le nuove poltrone dei cinema e dei teatri per i nostri film e spettacoli preferiti on demand; le scrivanie e il tavolo della cucina, durante la DAD, sono i nuovi banchi di scuola. Insomma, la casa è ancor di più un’esigenza primaria e diritto inalienabile da difendere a tutti i costi.

Per questo motivo, l’UE si batte contro la crisi che coinvolge gli alloggi, puntando a maggiori investimenti per garantire a tutti la possibilità di usufruire di un’abitazione a norma e a prezzi accessibili. Nel corso degli ultimi anni si sta infatti registrando una sensibile e costante impennata degli affitti rispetto ai redditi pro capite. In particolare, negli ultimi tre anni i prezzi delle case in UE sono aumentati di circa il 5%.
Nel concreto, lo scorso 21 gennaio il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione che per vie legislative riconosca come diritto umano fondamentale la garanzia di un alloggio adeguato, poter quindi vivere in un ambiente “sano”, con disponibilità di acqua potabile di alta qualità, servizi igienici a norma, fognature ed energia affidabile.
La situazione risulta essere particolarmente critica per le famiglie numerose, per i genitori single e per i giovani studenti, tutte categorie con un reddito non abbastanza alto per adeguarsi agli affitti di mercato ma anche non abbastanza basso per essere riconosciute idonee alle case popolari.
L’emergenza Covid-19 non ha fatto altro che esacerbare la crisi, con un considerevole aumento del numero dei senzatetto.

Uno degli aspetti che rende più intricata la matassa è inoltre la sempre più diffusa tendenza a concepire gli alloggi come attività finanziaria: le seconde case in affitto sono infatti un’entrata extra agli stipendi/pensioni di coloro che le possiedono.
L’UE ha il potere di influenzare indirettamente il mercato degli alloggi attraverso le regole sugli aiuti di stato, sulle leggi fiscali e sulla concorrenza, adottando specifiche linee guida e raccomandazioni.
Obiettivo della recente risoluzione adottata dal PE è ridurre, se non porre fine al fenomeno dei senzatetto entro il 2030.

Questa sfida coraggiosa è possibile vincerla mantenendo alta l’attenzione sulle emissioni energetiche nella ristrutturazione degli alloggi, in linea con il Green Deal, incoraggiando su più parti e settori (sia pubblici sia privati) gli investimenti sociali, individuando e proteggendo le categorie più vulnerabili nell’arena del mercato degli alloggi.

L’auspicio è che la Commissione presenti entro la metà del 2021 delle proposte legislative che puntino a concepire l’alloggio come un diritto umano e non più come un bene commerciale.

Qui, tutte le informazioni sul tema.

 

Redazione Europe Direct Lombardia
@ED_Lombardia

Data ultima modifica: 21/02/2024